Il titolo di quella notte potrebbe essere “La notte e il comune” oppure il ricordo preciso di quello che accadde. Di quello che accadde sui gradini. Ma potrebbe anche essere un gran miscuglio di cose che si erano intrecciate a formare una matassa di cui non sarebbe mai riuscito a trovare il capo.
Nonostante gli sforzi e la fatica, nonostante il sudore. Senza tregua potrebbe essere il titolo alternativo. Un’aria fredda saliva dal porto fino ai gradini dov’era seduto proprio accanto alle colonne ai lati della facciata e alle porte chiuse che nessuno avrebbe mai visto aperte. C’era il tempo, allora ben fornito, il lusso di metterlo in un angolo senza tenerne conto.
Proprio in quel modo, seduto a guardare la città che scendeva dietro la curva di sinistra e saliva in quella dalla parte opposta, sentiva i gabbiani e il loro canto.