L’inizio è una cosa strana. Quando parlava di inizi parlava delle difficoltà. Ma non sapeva bene di preciso a quali si riferisse. Aveva perso un sacco di tempo per capirci qualcosa, a estrarre tracce di senso.
Era ancora lì e aveva trovato solo un paio di piccoli indizi per stringere quello che va stretto e abbandonare il superfluo. A un certo punto, ma alcune volte anche prima, riusciva a prendere il verso giusto e da lì in poi il panorama era finalmente più chiaro. Le difficoltà si diradavano pur con il rimpianto di avere perso alcuni dettagli che potevano essere di sicuro importanti.
Inutile correre dietro alla perfezione, anzi una sciagura. Il senso delle cose continuava a essere inciso nell’accettazione dell’imperfezione.