Successe prima quando tutto era più lontano. C’era un prima e c’era un dopo, niente sembrava più uguale. Piccoli gesti segnavano la diversità senza bisogno delle grandi visoni.
Bastava fare attenzione alle cose abituali, quelle che quando vengono a mancare mancano ancora di più, fino a troncare il respiro in un’apnea di cambiamento. Tutto diventava più triste, pensare al futuro era soprattuto immaginare la gioia di rivedersi.
Quando succedeva ti abbracciavi, mentre il pensiero cercava di sconfiggere il realismo eccessivo per non soffrire dopo i lunghi periodi di crisi, per non sottolineare ogni particolare che tentava di sconfiggere la naturale propensione al sogno.