Era un dolore persistente, difficile da localizzare, con un andamento sempre identico che riusciva ogni volta a spiazzarlo. Cominciava con una grande confusione in una zona abbastanza ampia.
Rimaneva stabile per un po’ e poi si diffondeva magmatico, non certo doloroso ma fastidioso di sicuro. Nella seconda parte dello spartito si concentrava in una zona precisa, o così gli pareva, una mossa simile a un depistaggio. Come un essere vivo dotato di strategia.
La accarezzava, la premeva quando necessario, sicuro che fosse una vasta infiammazione. Dopo qualche tempo riusciva a localizzarla distintamente lungo un canale prevedibile. Poi aspettava puntuale la sua fine.