Scrivere un diario anche se non si ha niente da dire. Gli era allora venuta l’idea di metterci qualche fotografia per riempire gli spazi vuoti lasciati dalle parole, non però paesaggi o ritratti ma qualcosa di inquinato, raccolto casualmente dentro gli archivi che ognuno di noi possiede ma dimentica troppo in fretta.
Non si tratta di un vero possesso, forse proprio del contrario. Qualcosa che emerge, come dice il filosofo, anche con una certa urgenza. E quindi rendersi conto del potere della lista, qualunque cosa fosse capace di fare emergere il necessario proprio in quel momento preciso.
Ma anche il superfluo dell’apparenza nello stesso momento. La sua lista iniziava con le copertine dei dischi lì a portata di mano in ordine alfabetico.