Un omaggio, ma anche un incrocio di nomi.
Che poi sono lettere che sembrano inutili e stanno da sole a indicare un’unica cosa o una persona tra le tante. Un incrocio di nomi è la consapevolezza, o meglio la nascita della consapevolezza. Prima non sapevi, prima non avevi che un unico modo di vedere il mondo. Poi, e questa è una vera magia, appaiono in tutta la loro forza delle concatenazioni.
Le prime volte sembrano un caso. Ma poi vai a forzare il destino e gli dai una mano. Ti fermi anche se hai fretta in qualunque posto ti trovi e prendi nota. E fai lavorare queste brevi illuminazioni in modo che col tempo siamo sempre meno accidentali. Fai accadere il possibile. Cerchi di forzare la mano alla natura, al destino, o come meglio lo si voglia definire. La gioia è anche questo, vedere la materia che si plasma e diventa qualcosa d’altro.
Riconoscere quello che sta nascosto dietro l’apparenza. Un po’ come il teatro, dove battute e silenzi s’incontrano per formare una narrazione. Le parole sono magie che formano la realtà, più complessa di quello che appare.
Non occorre essere filosofi ma solo provare a scavare per trovare le cose dietro l’apparenza.